Non ne hanno mai fatto mistero. Anzi, la rivendicano nella sintesi trinitaria a cui ispirano la loro azione politica assieme a Dio e Patria. La famiglia sta procurando, però, qualche grattacapo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Difesa Guido Crosetto.
I due fondatori di Fratelli d’Italia – un legame familiare lo hanno già inserito nel nome della formazione politica – sono stati protagonisti in parallelo di una versione aggiornata del famoso “Tengo famiglia” che si è soliti attribuire a Leo Longanesi.
Per Longanesi quel «tengo famiglia» – usiamo la spiegazione che Michele Mirabella ne ha dato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, era “la istituzionalizzazione della più praticata scusante, e anche della più patetica, usata dagli Italiani per smussare le colpe, attutire le responsabilità, indulgere alle infrazioni dello stato di diritto, giustificare i comportamenti violenti, assolvere dai reati, infine”.
Meloni nella tana del lupo (la conferenza stampa)
Giorgia Meloni, protagonista di comunicazioni alla stampa dove non era stata data ai giornalisti la possibilità di rivolgerle domande, ha cambiato atteggiamento. Dopo aver illustrato il dl “Caivano”, contenitore di disposizioni che appesantiscono pene e sanzioni per i minorenni che si macchiano di reati, ha atteso le domande. Occasione troppo ghiotta per un giornalista del Fatto quotidiano per non fare alla premier una domanda sulle affermazioni fatte in tv dal suo compagno.
Andrea Giambruno, come si ricorderà, durante una puntata del suo programma Diario del giorno su Retequattro, ha pronunciato la famosa frase sul lupo al quale, se sei una ragazza e bevi un bicchiere di troppo, ti stai praticamente offrendo come vittima sacrificale. Si parlava dello stupro di gruppo consumato a Palermo da sette ragazzi, uno solo minorenne, gli altri poco più che maggiorenni, ora tutti in carcere.
L’affermazione di Giambruno per i più sintetizza il retaggio di una cultura maschilista, quella che nel caso di violenza sessuale, tende ad attribuire la colpa alla vittima. Avevi la gonna troppo corta? Te la sei andata a cercare. Bevi alcol e tiri tardi come? E’ chiaro che qualcuno prima o poi ti succeda, là fuori c’è sempre un lupo pronto ad azzannarti.
Meloni: “Giambruno è stato frettoloso e assertivo”
Per altri, la sortita del compagno di Giorgia Meloni è stata solo un’uscita infelice: si è espresso male, intendeva solo mettere in guardia le ragazze, ha detto e scritto chi lo ha difeso. Purtroppo per lui, però, era già scivolato sul negazionismo climatico (“è estate ed è normale che faccia caldo”) e quasi provocato una crisi diplomatica on la Germania, invitando in diretta tv un ministro tedesco a passare le prossime vacanze nella Foresta nera, visto che l’ingrato aveva avuto l’ardire di prevedere per il Belpaese estati più roventi in futuro.
Naturale, quindi, che alla prima occasione, alla premier è stato chiesto un commento sulle parole del compagno. Giambruno ha detto “in modo frettoloso e assertivo”, sono state le parole della presidente del Consiglio, «una cosa diversa rispetto all’interpretazione data dai più. Io non leggo in quelle parole “se giri in minigonna ti violentano” ma una cosa più simile a quella che mi diceva mia madre: “occhi aperti e testa sulle spalle”, gli stupratori esistono e non bisogna abbassare la guardia».
Io sono Giorgia Meloni, lui Andrea Giambruno
Il “tengo famiglia” è scattato però dopo la prima domanda, quando sull’argomento è tornata a battibeccare con un’altra giornalista. E si sa, mantenere l’aplomb non è proprio una delle doti migliori della presidente del Consiglio. Che alla fine è sbottata: “Colgo l’occasione per dire che sono mesi che qualsiasi cosa Giambruno dica io sono chiamata in causa. Io voglio capire come sia il concetto di libertà di stampa perché per come la vedo io non devo essere chiamata in causa per le cose che dice un giornalista in tv, e lui non deve essere attaccato più di quanto sia normale perché mi vuole bene. Vi prego – insiste – per il futuro di non chiedermi commenti su quello che dice un giornalista in tv perché non sono io a dire ad un giornalista, che esercita la sua professione, quello che deve dire. Io credo nella libertà di stampa”.
Mentre la leader di Fratelli d’Italia era chiamata a lavare i panni sporchi in pubblico, il ministro della Difesa Crosetto si ritrovava sulle pagine di Novella 2000 paparazzato come un tronista qualsiasi mentre nelle acque della Sardegna si lasciava andare a baci ed effusioni con la legittima consorte, madre dei suoi due figli più piccoli.
Crosetto paparazzato come un tronista qualsiasi
Crosetto è sposato con una donna molto bella (oltre che intelligente: due lauree e un master), e come ha tenuto a precisare lui già in un’occasione precedente, anche “ricca”, per sottolineare che l’amore di Gaia Saponaro per l’industriale piemontese non è stato dettato da interesse.
Il ministro su quello che è l’ormai ex Twitter, ora X, ha pubblicato il seguente messaggio: “Girano sui social le pagine di un settimanale con foto strappate alla mia privacy. È successo ad altri e tengo per me la mia rabbia. Non posso tenerla per commenti che riguardano mia moglie. Stiamo insieme da 20 anni. Siamo sposati, con 2 figli. È molto più bella di me? Si, vero!”.
Notizie della scorta del ministro?
I coniugi Crosetto erano riusciti finora a tenere distinti e distanti i due ambiti, pubblico e privato. L’incantesimo è stato rotto da un settimanale di gossip. Anche se permane un mistero: ma il titolare della Difesa, uno dei ministeri più sensibili, soprattutto da quando l’Italia è impegnata nella fornitura di armamenti all’Ucraina, non dovrebbe essere “blindato” da una scorta molto attenta a quello che gli accade intorno?
E se al posto di paparazzi e macchine fotografiche – si presuppone con potenti teleobiettivi – ci fossero stati cecchini? C’è qualcosa che non torna. Però adesso finalmente gli italiani sanno che anche Crosetto tiene famiglia.