Perché questo articolo ti dovrebbe interessare? Aprile 2024 sarà per la 3° volta il mese dedicato alla storia LGBT+. Il lancio della nuova edizione sarà mercoledì 27 marzo a Palazzo Marino in collaborazione con la Società Italiane delle Storiche (SIS) e con il sostegno dell’amministrazione comunale. Ne abbiamo parlato con Chiara Beccalossi, storica e membro del comitato di LGBT+ History Month Italia.
LGBT+ History Month, un evento trentennale dal 2022 in Italia
Nel gennaio 1994, in un sobborgo di St. Louis (USA), Rodney Wilson, un insegnate delle scuole superiori, lancia la proposta di celebrare il LGBT+ History Month, il mese della storia LGBT+. In Italia questa iniziativa arriva nel 2022 e mercoledì 27 marzo verrà lanciata la 3° edizione. Per l’occasione, comitato promotore del LGBT+ History Month Italia, in collaborazione con la Società Italiane delle Storiche (SIS), presenta il nuovo podcast “Storie Queer: vite e momenti fuori dalla norma” e un dibattito pubblico sull’importanza dell’insegnamento della storia LGBTQIA+.
Il panel comprende: Irene Serini (attrice teatrale), Giovanni Focardi (professore all’Università di Padova), Riccardo Bulgarelli (dottorando all’Istituto Universitario Europeo) e le curatrici del podcast Storie Queer, Chiara Beccalossi e Federica Folino Gallo. L’evento è moderato dalla consigliera comunale e attivista trans* Monica J. Romano.
Perché questa iniziativa? L’abbiamo chiesto a una componente del LGBT+ History Month: Chiara Beccalossi, storica e docente alla University of Lincoln.
Perché è importante parlare di storia LGBT+?
La conoscenza della storia è importante per ogni individuo e forse ancora di più per ogni gruppo discriminato e marginalizzato che rivendica uguaglianza. La storia ci indica da dove veniamo come gruppo sociale, aiuta a capire il presente, offre strumenti per costruire un futuro diverso. Se fai parte di un gruppo marginalizzato, la tua storia è contrassegnata da discriminazioni come minimo e molto spesso da persecuzioni. Conoscere il passato offre degli strumenti per combattere discriminazioni e rivendicare diritti.
Perché un mese intero dedicato a questo?
Abbiamo adottato la tradizione del LGBT+ History Month che si celebra in altri paesi dal 1994. L’idea è quella di preservare le narrazioni e le storie della comunità LGBTQ+ e creare un senso di comunità allo stesso tempo. Il LGBT+ History Month cerca di mobilitare attivist* LGBTQ+, ma anche centri culturali come biblioteche, scuole, università incoraggiandoli a creare eventi. Concentrare le attività in un mese particolare aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica. L’idea è che più eventi si organizzano, più i media e le istituzioni prestano attenzione a questa iniziativa e si parli sempre di più di storia LGBT+. Insomma l’unione fa la forza.
Come nasce LGBT+HM Italia?
L’iniziativa in Italia nasce tra il 2021 e 2022 e la prima edizione è stata celebrata nel 2022. Il comitato promotore del LGBT+ History Month Italia ha scelto aprile per ricordare la prima manifestazione pubblica organizzata dalla comunità gay e lesbica italiana a Sanremo il 5 aprile 1972. In linea con le origini del LGBT+ History Month di altri Paesi, quello italiano mira a valorizzare una storia che non è stata mai insegnata, contrassegnata da persecuzioni e discriminazioni, per trarre un bilancio dei diritti conseguiti e da conseguire, individuando e contrastando le diseguaglianze odierne in nome di una società più aperta e inclusiva. Nelle prime due edizioni sono stati registrati circa 150 eventi ogni anno.
Perché l’evento sarà a Milano?
Dopo il successo dell’evento lancio dell’anno scorso, il Comune di Milano ci ha invitate. Così l’evento passa dalla Casa dei diritti – dov’era l’anno scorso – a Palazzo Marino.
Cosa significa per la comunità queer farlo a Palazzo Marino?
È un onore per noi. Significa che le istituzioni, almeno a livello locale, si stanno accorgendo di questa iniziativa e desiderano valorizzarla.