Lucarelli ha aperto ‘Il Vaso di Pandoro’. Questo il titolo del libro in cui la nostra racconta l’inchiesta a cui ha dato origine e che ha portato alla crisi (di coppia, di immagine, di credibilità) dei Ferragnez. Tutto ebbe inizio, come è noto, con il ‘pandoro-gate’, attualmente al vaglio di diverse Procure che ventilano l’accusa di truffa aggravata a carico dell’insalata bionda Chiara Ferragni. A soli due giorni dall’uscita dell’opera, sono in molti a criticare Selvaggia per averla data alle stampe “in un momento tanto difficile” per i diretti interessati. La accusano di avere una vera e propria ossessione, di voler lucrare sulle disgrazie altrui. E lei risponde, ovviamente (qui). Risponde tacciando i giornalisti bacchettoni di “servilismo” e sottolineando come proprio quel “servilismo” nei confronti della ‘royal couple’, abbia contribuito a condurre Chiara e Federico nell’uragano in cui si ritrovano oggi. Sapete una cosa? Qui Selvaggia Lucarelli ha ragione.
Lucarelli contro l’esercito dei ‘buonisti’ da tastiera
Lucarelli contro Ferragnez. Era proprio necessario scriverci sopra perfino un libro? La risposta è sì. Sì perché grazie alla sua inchiesta giornalistica, Selvaggia ha mostrato le ombre di un potere che fino a quel momento sembrava assoluto, intoccabile. Quello dell’insalata bionda e del suo maritino tatuato. Negli anni, abbiamo visto accrescere il dominio di questi due. Non solo in ambito fashion o in quello musicale, no. La coppia era diventata, a livello di percepito, faro morale e civile dell’Italia tutta. Perfino della Sinistra. Abbiamo vissuto in una distopia per cui Chiara Ferragni rispondeva al Signor Presidente del Consiglio (e viceversa) senza che nessuno trovasse bizzarro tutto ciò. Questo anche perché la maggior parte della stampa nazionale online, bramosa di click, riprendeva ogni singola storia della royal couple. Fantasticandone i contenuti. Si sa, nessuno ha mai riempito il vasino come il piccolo Leone da piccino. E nessuna mamma ha mai indossato un reggiseno sexy prima di Chiaretta Ferragni. È lei che le ha liberate. Che ha liberato noi tutte dal patriarcato. Lucarelli ha preso tale narrazione e l’ha appallottolata nell’angoletto buio in cui meritava di stare. Grazie al cielo. Perché un contraddittorio esiste. Deve esistere. Sempre. Se ne facessero una ragione i ‘buonisti’ da tastiera.
Le critiche al libro arrivano da rosiconi che non hanno potuto scriverlo
Selvaggia Lucarelli con ‘Il Vaso di Pandoro’ ha fatto, sostanzialmente, cadere un Governo. Un Governo che contava più consensi di una vera e propria dittatura. E non avrebbe dovuto scrivere come le sia riuscita l’impresa? Secondo molti, no. E perché ritengono una boiata simile? Semplice: loro non avrebbero mai potuto nemmeno immaginare di buttar giù qualche riga contro i Ferragnez. Questo perché la maggior parte delle testate online adotta da sempre una linea editoriale servile, prona nei confronti della (fu) Royal couple di City Life. Mentre loro erano impegnati a magnificare il primo giorno di scuola del piccolo Leone, Lucarelli studiava l’operazione pandori Pink Christmas, sentendo puzza di beneficenza fraudolenta. Magari lo stesso olezzo sarà pur arrivato alle narici di altri. Che, però, non hanno potuto approfondire, schiavi della linea editoriale della loro nobile e sempre gentile testata. E dunque oggi rosicano, la definiscono tra le righe arpia, senza scrupoli. Mentre vergano un nuovo pezzo sui capelli di Chiara Ferragni, mai così splendidi nonostante la triste rottura da Federico suo. ‘Buonisti da tastiera’, eroi moderni.