Perchè leggere questo articolo? Le scarpe indossate da John Travolta a Sanremo 2024 costano alla Rai una multa da 206mila euro per pubblicità occulta. Gasparri: “Ora paghi Amadeus…”
Ci eravamo fatti distrarre dal dito, ovvero il cringissimo ballo del qua qua al quale il super-ospite di Sanremo 2024 John Travolta era stato obbligato da Amadeus e Fiorello. Ma la luna era lì, altrettanto in bella vista. Ovvero le appariscenti sneaker bianche che il protagonista di Grease e Pulp Fiction indossava durante il mortificante siparietto e per tutta la sua ospitata. Ma le calzature dell’attore statunitense non sono passate del tutto inosservate. E attraverso di esse Travolta – che già aveva negato l’ulteriore utilizzo delle imbarazzanti immagini – ha avuto la sua vendetta nei confronti della Rai. Che è stata sanzionata dall’Agcom per 206.580 euro per la “violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante la “74esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo”.
Le scarpe di Travolta, pubblicità occulta a Sanremo. L’Agcom: “Estrema gravità e recidiva”
Si è trattato insomma di pubblicità occulta. L’Autorità “ha ritenuto di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto e’ avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori. Nel determinare la sanzione, l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo”.
Perchè le scarpe indossate da Travolta a Sanremo sono pubblicità occulta
Si dirà: indossare un paio di scarpe equivale a pubblicizzarle? Cosa doveva fare: esibirsi senza calzature e magari anche senza vestiti? Beh, i sospetti in questo caso sono da subito parsi piuttosto fondati. Perchè le scarpe che Travolta indossava erano un modello Urbam di U-Power, marchio monzese per il quale l’attore è testimonial. E in platea in prima fila c’era Franco Uzzeni. Guarda caso, il presidente dell’azienda. Travolta è stato pagato da U-Power per indossare quelle scarpe davanti a milioni di telespettatori? Probabilmente sì (e si parla di un milione di euro). Ma queste sono questioni che riguardano lui e il marchio. I problemi sono invece della Rai nel non avere in qualche modo arginato l’iniziativa. E nell’averla forse anche avallata. Data l’insistenza con cui le telecamere si sono soffermate sui piedi del divo…
La difesa di Amadeus: “Non c’era volontà di inquadrare le scarpe”. Ma Gasparri: “Ora paghi lui la sanzione”
Aveva dichiarato a caldo Amadeus: “C’è un assistente che porta vicino al palco l’ospite e non ha ritenuto per motivi di soggezione di mettere lo scotch sulle scarpe. Nessuno ha notato le scarpe e non c’è stata nessuna volontà di fare inquadrature particolari sui piedi”. Ma l’Agcom non ha creduto molto a questa versione. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha commentato causticamente: “Avevo sollevato la questione con più interrogazioni, ma non avevo ricevuto risposte esaustive dalla Rai che, invece, avrebbe fatto bene a dare. Sul palco di Sanremo, infatti, si è fatta pubblicità occulta e non pagata dall’azienda di scarpe esibita. Ora chi dovrebbe pagare non sono i cittadini attraverso il canone, ma i responsabili di questo episodio, quindi Amadeus, che si è arricchito negli anni con i soldi della Rai, e chi non ha vigilato a dovere sulla trasmissione. Amadeus ha sbagliato e Amadeus deve pagare”.
L’Unione Consumatori: “Ci saremmo attesi una condanna anche per PoltroneSofà…”
Commentando la vicenda, Massimiliano Donà, presidnte dell’Unione Nazionale Consumatori, ha rilanciato: “Certo ci saremmo attesi anche una condanna rispetto alla pubblicità di PoltroneSofà, nella quale, come per le scarpe, si esponeva allo stesso modo il prodotto, sempre con un siparietto con Amadeus, interrompendo il filo narrativo del programma, ragione per la quale, al pari delle scarpe, non poteva essere considerata un’operazione di product placement ma una sorta di televendita. Peccato!”