Dopo il mancato accordo di lunedì fra associazioni datoriali e sindacati, già dal mese di gennaio scatterà l’adeguamento Istat che graverà sulle famiglie fino a 116 euro al mese. Come AD di Family Care – Agenzia per il lavoro specializzata nell’assistenza domiciliare – Rosario Rasizza sostiene che, pur conscio della necessità di un aumento salariale per le badanti, il mancato raggiungimento di un accordo graverà in modo significativo sulle spese delle famiglie.
Quali sono i rischi in questo settore di mercato del lavoro?
Purtroppo il rischio è il lavoro nero. Uno studio di Domina uscito ieri ci dice che su 2 milioni di lavoratori domestici in Italia, il 52,3% è irregolare, significa più della metà. Le dico solo che la nostra agenzia Family Care più a sud è a Prato, perché è un tipo di lavoro che si presta molto al sommerso.
Quali possono essere le soluzioni alternative per andare incontro anche alle esigenze delle famiglie? In fondo l’inflazione pesa anche su di loro.
Purtroppo a fronte di questi aumenti non corrispondono analoghi adeguamenti di salari e pensioni. Un modo per andare incontro alle famiglie potrebbe essere l’introduzione di una misura fiscale per rendere detraibile, invece che dell’attuale 19%, la totalità della spesa.
Le istituzioni potrebbero fare qualcosa?
Una delle azioni che sono state fatte dal Ministro Calderone è il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso. Incentivi economici per l’assunzione e/o stabilizzazione dei lavoratori può essere un passo importante. Siamo disponibili al dialogo con il Ministro, perché dopo vent’anni di esperienza pensiamo di poterci confrontare e dare dei suggerimenti in materia.
Qualcuno denuncia anche il fatto che l’adeguamento per questo tipo di contratti sia di molto superiore rispetto ad altre categorie di lavoratori, dai metalmeccanici ai lavoratori del commercio.
Come Presidente di Assosomm e AD di Openjobmetis non posso che confermare. Il tema salariale è spesso al centro dei dibattiti sul lavoro, ma la percezione delle persone è spesso errata. I candidati che si presentano da noi, quando vengono assunti, firmano un contratto nazionale di categoria per il posto che vanno ad occupare. Come agenzia accreditata dal Ministero del lavoro sono obbligato a fare un contratto regolare alle condizioni dettate dalla legge. Se l’idea comune è che i salari siano bassi, il problema è alla radice.
Nelle vostre agenzie quante badanti lavorano?
Circa 2.000.
I dati di richiesta badanti sono in crescita?
Questo è ciò che abbiamo registrato negli ultimi mesi, anche perché siamo un popolo di anziani. Però aspettiamo di vedere se questi aumenti per le famiglie avranno delle conseguenze su questa tendenza.