Nessuno segue X-Factor per veder gente cantare bene (o male). Il pubblico vuole la rissa, la telerissa. Eppure lo show, sbagliando, quest’anno vuole rinnegare schermaglie, bagarre e sbrocchi tra i giudici. Resta solo il disagio di Manuel Agnelli. Libero, se non di litigare, almeno di dissociarsi
“Sei falsa Simona, cazz0!”. Questa la hit più universale mai partorita da X Factor in due decenni di messa in onda, tra Rai e Sky. A regalarcela l’allora giudice Arisa, in pieno sbrocco contro la collega al banco Simona Ventura. Ovviamente, non si tratta di una canzone ma di una telerissa. Perché sì, le telerisse sono sempre state il sale di questo talent. Però lui, il talent, si crede fighetto, l’unica vera “festa della musica”. E, così facendo, (le) respinge. Cosa ricordiamo della scorsa edizione, per esempio? Non certo il nome della vincitrice, ma le avvelenatissime schermaglie tra Morgan e Francesca Michielin (quella che credeva che Ivan Graziani fosse ancora vivo, per intenderci). La bagarre fa notizia, arrivando pure a chi il programma non lo guarda. Incuriosendolo perfino, magari. Il clima peace and love, pur regalando una prima puntata tutto sommato gradevole, invece no. Nessuno è lì per veder gente cantare bene (o male), non è più il tempo. Il pubblico vuole la rissa, la telerissa. E rinnegarla è sbagliato proprio a livello narrativo. Oltre che un filo ipocrita, lasciatecelo dire.
X Factor, Manuel Agnelli come estremo baluardo del fastidio
Nuova giuria: Paola Iezzi, Jake la Furia, Achille Lauro si uniscono al reduce Manuel Agnelli. Quest’ultimo si pone, al solito, come estremo baluardo del fastidio percepibile e percepito. Almeno dall’esordio, però, sembra chiaro che non attaccherà i colleghi, nemmeno se i colleghi, nella persona di Lauro, dicono cose tipo: “Cioè Mia Martini e Mina erano gente che ha sofferto, capito come?”). Il suo sempre elegante disprezzo si orienta, invece, verso i concorrenti in uno splendido match di “forte con i deboli e debole con i forti” che pur tuttavia strappa qualche ghigno da casa. “Come mai avete ritenuto che ‘Figli delle Stelle’ avesse un testo bellissimo? Per via delle congiunzioni, forse?”, così il frontman degli Afterhours spegne due fratelli canterini dotati del talento musicale di Valeria Marini. Brutale, ma verosimilmente sincero, Agnelli appare in perenne disagio, specie quando il tavolo intona ‘Amici come Prima’ e lui a queste pagliacciate mainstream, ovvio, non si presta. Litigare non può, per copione. Ma dissociarsi sì. E allora lo fa. La libertà è (non) partecipazione. Che dire degli altri giurati, però?
Lauro “Dimostar”, Iezzi in perenne “pausa cazz0”, La Furia giullare
Achille Lauro all’esordio in qualità di giudice, dimostra. Dimostra di essere una “Dimostar”, ossia uno che s’affanna per dimostrare, appunto, che il suo essere lì a ricoprir quel ruolo abbia un senso compiuto. Come va a finire? Come è ovvio che vada a finire: malino. Avrà tempo per sentirsi più comodo e smetterla di rimarcare, speriamo lo sfrutti bene. Paola Iezzi, invece, è impalpabile. Ma sui social sta furoreggiando un reel in cui dice “pausa cazz0” al posto di “pausa caffè” e tanto basta. Cotanto sottile calambour ci accompagnerà fino a fine edizione. Pazienza. Jake La Furia eredita il posto che fu di Dargen D’Amico, ovverosia quello del giullare di corte. Gli riesce bene, speriamo regga. Troppo presto per commentare la conduzione di Giorgia. Nel momento in cui si è presentata sul palco intonando “… E poi”, però, ha già dato cinquemila piste alla ‘presentatrice’ precedente, Francesca Michielin. Non c’è gara, non poteva esserci. Se sia davvero all’altezza del compito o no, comunque, si capirà soltanto con l’arrivo della diretta. Lì non si scappa. Quindi quando leggete lodi sperticate alla Giorgia timoniera, diffidate. È troppo presto per farne. L’unica certezza è che a X Factor, volesse mai tornare di un qualche rilievo, tocca far pace con le telerisse che oggi tanto rifiuta. Buonanotte a tutti.