Perchè leggere questo articolo? La ricerca pubblicata su Scientific Reports: 4mila anni fa gli scribi dell’Antico Egitto avevano sviluppato degenerazioni articolari e tic analoghi a quelli dei dipendenti degli odierni uffici
Postura scorretta, degenerazione di colonna vertebrale, spalle, articolazioni, dita delle mani. Stress fisico dovuto ad azioni ripetitive. La fotografia della quotidiana vita in ufficio per milioni di lavoratori. Ma – colpo di scena – questa immagine ha più di 4mila anni. Anche gli scribi dell’antico Egitto soffrivano di acciacchi analoghi agli odierni impiegati. Sono le conclusioni a cui è giunto uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dai ricercatori del Museo Nazionale e dell’Università Carolina di Praga. SCARICA QUI LA RICERCA COMPLETA.
Egitto, cosa raccontano gli scheletri degli scribi del 2mila avanti Cristo: la ricerca
Come riferisce Ansa, gli studiosi hanno analizzato i resti scheletrici di 69 uomini, di cui 30 scribi, sepolti nella necropoli di Abusir, in Egitto, tra il 2.700 e il 2.180 a.C. Le alterazioni articolari sono state fatte ricondurre alle particolari posture che queste rispettatissime figure quadro dell’antica e sofisticata burocrazia dei faraoni dovevano mantenere per ore mentre registravano e documentavano i possedimenti del regno. Proprio come i moderni dipendenti davanti ai loro terminali.
A gambe incrociate tutto il giorno. Il “tic” di mordere i gambi di giunco usati per scrivere
Altre anomalie tipiche, prosegue lo studio, erano delle rientranze su entrambe le rotule e l’appiattimento di un osso nella parte inferiore della caviglia destra. A gambe incrociate per tutto il giorno. O con la gamba sinistra inginocchiata e quella destra piegata con l’articolazione verso l’alto. E la degenerazione della mandibola? A furia di masticare le penne dell’epoca, ovvero i gambi di giunco. Contro il logorio della vita moderna. O di 4mila anni fa…