Home Primo Piano Vaticano, Viganò respinge la condanna: “Il vero scismatico è papa Francesco”

Vaticano, Viganò respinge la condanna: “Il vero scismatico è papa Francesco”

Vaticano, Viganò respinge la condanna: “Il vero scismatico è papa Francesco”

Perchè leggere questo articolo? Monsignor Viganò disconosce la scomunica comminatagli per scisma dalla Chiesa. E passa al contrattacco. Dalle “colpe” di Bertone alla “setta scismatica che mi accusa di scisma”

(di Sallustio Santori)

E alla fine lo scomunicato, seguace delle apparizioni false di Trevignano Romano dove moltiplicavano le pizzette, rispose. Tutta colpa di una Chiesa modernista, infiltrata di massoni dal Concilio Vaticano II che tutto sommato non è riuscito a fermare ma adesso saranno cazzi amari per tutti. Ultimo Papa valido Pio XII (il solito ciarpame sentito tante, troppe volte). Accuse a Benedetto XVI e alla sua ermeneutica della continuità perché non è vero che tra la Chiesa conciliare e quella preconciliare vi sia continuità. Un mare magnum nel quale fa anche la vittim. E dice che tutto sommato l’ha pagata per la vicenda McCarrick, il cardinale accusato di abusi sessuali le cui denunce – dice – non vennero prese sul serio.

Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo ex Nunzio Apostolico (ambasciatore papale) negli USA non solo non si è presentato davanti al tribunale del Dicastero per la Dottrina della Fede, ossia l’ex Sant’Ufficio. Ma ha disconosciuto la scomunica latae sententiae che gli è stata comminata (e cioè automatica) per scisma. Perché, dice lui, dovrei sentirmi scomunicato per scisma da una setta già scismatica di suo che segue il progetto del Nuovo Ordine Mondiale e ha appoggiato i vaccini prodotti con feti abortiti (fake news, e comunque la Chiesa aveva detto di sì spiegando come – in mancanza di alternative – non fosse peccato vaccinarsi in questo modo, ecco qua la nota del 2020), una setta che ha ceduto al credo green e di conseguenza non rispetta più le Verità della Fede?

Per Viganò è tutta colpa di Bertone

Con una tirata epica, in mezzo a tanto ciarpame (parla contro la Chiesa del Concilio, con documenti e decisioni approvate con maggioranze bulgare, proprio lui che è stato ordinato sacerdote nel 1968 e che in quella Chiesa ha fatto carriera?), Viganò se la prende con l’origine di tutti i suoi mali. Che ha un nome e cognome. Tarcisio Bertone, l’allora segretario di Stato di Joseph Ratzinger. E quindi:

L’occasione che mi ha condotto allo scontro con i miei Superiori ecclesiastici iniziò quand’ero Delegato per le Rappresentanze Pontificie, poi come Segretario Generale del Governatorato e infine come Nunzio Apostolico negli Stati Uniti. La mia guerra alla corruzione morale e finanziaria scatenò la furia dell’allora Segretario di Sato Card. Tarcisio Bertone, quando – conformemente alle mie competenze di Delegato per le Rappresentanze Pontificie – denunciai la corruzione del Card. McCarrick, e mi opposi alla promozione all’Episcopato dei candidati corrotti e indegni presentati dal Segretario di Stato, il quale mi fece trasferire al Governatorato, perché “gli impedivo di fare i vescovi che lui voleva”.

Fu sempre Bertone, con la complicità del Card. Lajolo, ad ostacolare la mia opera volta a contrastare la diffusa corruzione al Governatorato, dove avevo già ottenuto importanti risultati aldilà di ogni aspettativa. Furono ancora Bertone e Lajolo a convincere Papa Benedetto a cacciarmi dal Vaticano e inviarmi negli Stati Uniti. Qui mi ritrovai a dover fronteggiare le turpi vicende del Cardinal McCarrick.

Compresi i suoi pericolosi rapporti con esponenti politici dell’Amministrazione Obama-Biden e a livello internazionale, che non esitai a denunciare al Segretario di Stato Parolin. Che non ne tenne in alcun conto. Ciò mi portò a considerare molti eventi a cui avevo assistito durante la mia carriera diplomatica e di Pastore in una luce diversa, a coglierne la coerenza con un unico progetto che per sua natura non poteva essere né esclusivamente politico né esclusivamente religioso, dal momento che includeva un attacco globale alla società tradizionale basata sull’insegnamento dottrinale, morale e liturgico della Chiesa.

Le colpe del Vaticano II

Di più: per Viganò:

Una setta scismatica mi accusa di scisma. Dovrebbe essere sufficiente per dar prova del sovvertimento in atto. Immaginate quale imparzialità di giudizio potrà esercitare un giudice che dipende da colui che io accuso di essere un usurpatore. Ma proprio perché questa vicenda è emblematica, desidero che i fedeli – che non sono tenuti a conoscere il funzionamento dei tribunali ecclesiastici – comprendano che il delitto di scisma non si consuma quando vi sono fondate ragioni di considerare dubbia l’elezione del Papa. In ragione del vitium consensus e delle irregolarità o delle violazioni delle norme che regolano il Conclave.

Se tutti gli atti di governo e di magistero di Jorge Mario Bergoglio, nei contenuti e nelle forme, si dimostrano estranei e addirittura in conflitto con ciò che costituisce l’azione di qualsiasi Papa; se anche un semplice fedele e addirittura un non Cattolico capiscono l’anomalia del ruolo che Bergoglio sta svolgendo nel progetto globalista e anticristiano portato avanti dal World Economic Forum, delle Agenzie dell’ONU, dalla Commissione Trilaterale, dal Gruppo Bilderberg, dalla Banca Mondiale e da tutte le altre tentacolari ramificazioni dell’élite mondialista, ciò non dimostra minimamente la mia volontà di scisma nell’evidenziare e denunciare questa anomalia.

Le accuse alla politica bergogliana da parte di Viganò

Il florilegio di accuse si sostanzia, contro Bergoglio, in tre cose. E’ stato eletto ma è un eretico, ha provocato “gravi effetti avversi, sterilità e morte” per chi ha invitato a vaccinarsi. E, gran finale:

Denuncio infine l’Accordo segreto tra la Santa Sede e la dittatura comunista cinese, con il quale la Chiesa è umiliata e costretta ad accettare la nomina governativa dei Vescovi, il controllo delle celebrazioni e le limitazioni alla sua libertà di predicazione, mentre i Cattolici fedeli alla Sede Apostolica sono perseguitati impunemente dal governo di Pechino nel silenzio complice del sinedrio romano. Peccato che non esista alcun accordo segreto, accordo peraltro che riconosce una situazione di fatto, un modus vivendi che esiste da trent’anni e passa. Sta bene ricordare la Chiesa cattolica clandestina, l’accordo è certo criticabile, ma la segretezza è una palla inventata da Viganò.

Quindi il gran finale.

Condanno, respingo e rifiuto parimenti le dottrine eterodosse espresse nel cosiddetto “magistero postconciliare” originate dal Vaticano II, così come le recenti eresie relative alla “chiesa sinodale”, alla riformulazione del Papato in chiave ecumenica, all’ammissione dei concubinari ai Sacramenti e alla promozione della sodomia e dell’ideologia “gender”. Condanno parimenti l’adesione di Bergoglio alla frode climatica, folle superstizione neomalthusiana partorita da chi, odiando il Creatore, non può che detestarne anche la Creazione. E l’uomo con essa, fatto ad immagine e somiglianza di Dio.

Il seguace della santona delle pizzette

Ora diteci voi se si possa dare ascolto a qualcuno che si crede Marcel Lefebvre ed è invece Monsignor Viganò. Lo scomunicato colpevole di scisma. Uno che peraltro, scrive un quotato e serio giornalista esperto di cose vaticane quale David Murgia sul suo blog Il segno di Giona, appoggiava Gisella Cardia. Ossia la sedicente veggente di Trevignano Romano completamente smentita dalla Santa Sede. Quella che nelle apparizioni a Trevignano moltiplicava le pizzette, per capirci. Buon viaggio verso l’irrilevanza, Eccellenza.