X Factor al veleno. Se nessuno, al di fuori degli autori, può dirsi certo sulle identità dei concorrenti, tutti sappiamo chi (non) sia seduto al banco dei giurati. Dopo il licenziamento in tronco di Morgan a tre puntate dalla finalissima, il reietto da Sky ha aperto un gruppo Whatsapp per rispondere all’interruzione di contratto coatta. Ma anche per puntare il dito contro un “sistema” che vorrebbe il talent come un circoletto di amici di Federico Lucia in arte Fedez. Perfino un tizio in gara ha fatto da autore per un disco del rapper (Paranoia Airlines, il meno venduto in carriera). L’estromesso sbugiarda, il giudice in carica lo sbertuccia: “Io non ho dovuto leccare i piedi a Vittorio Sgarbi e Giorgia Meloni per essere dove sono”. Infatti, ha solo scritto l’inno del Movimento 5 Stelle per poi prostrarsi alle Louboutin della mogliettina Chiara Ferragni da cui è, tristemente, telecomandato. E guai a sgarrare o esce un documentario-denuncia su Prime Video (vedi il puntatone della serie Ferragnez su Sanremo). Ah, che benessere.
X Factor: tra Fedez e Morgan non ha ragione nessuno
X Factor, chi ha ragione tra Fedez e Morgan? Nessuno. Marco Castoldi scopre l’acqua bagnata scoperchiando il sistema-talent, ossia il solito accrocchio di amichettismo tra major e “poteri forti” per vampirizzare lo sciagurato concorrente di turno e ottenere passaggi tv, visibilità, manifesto buon cuore percepito, paillettes. Buono che qualcuno lo dica, come se non fosse chiaro dai primi Duemila, ma l’artista tout court Morgan non è credibile nel ruolo di “ribelle”: ci campa dentro da decenni. Denunciando spesso e volentieri magagne e distorsioni, va detto. Ma facendosi ritrovare poi ogni anno dietro al tavolo di X Factor o alla cattedra di Amici. Perfino tra le fila di Ballando con le Stelle, in tempi di sfratto dalla sua magione monzese. Voto: zero. Fedez, da par suo, attacca il “nemico” in diretta nazionale (per gli abbonati Sky) solo quando questi è già stato fatto fuori da settimane due e lotta, solo e disperatissimo, in un gruppo Whatsapp ad hoc in cui ha invitato una schiera di giornalisti di spettacolo. Eleganza senza pari, da entrambe le parti. Il fatto è che a tutti e due, e non solo, questo gioco conviene.
X Factor: cosa sarebbe senza telerisse (anche in contumacia)?
“L’anno prossimo X Factor lo fa Fedez da solo a casa sua e fa anche il concorrente, il presentatore e il pubblico. Sarebbe una bella scena vederlo che si caccia via da solo gridando: o io o io!”. Questa la piccata risposta di Morgan, via gruppo Whatsapp, all’attacco in diretta di Federico Lucia. E sembra di rivedere Mughini e Sgarbi che se le danno di santa ragione al Maurizio Costanzo Show, tra i picchi di potenza degli ultimi anni di tv. Del resto, che cosa sarebbe la tv stessa, e soprattutto X Factor, senza telerisse? Il talent versa in condizioni disperate: sono secoli che può contare su ascolti che farebbero chiudere perfino TelePace. In più, nessuno, all’infuori dei brand in partnership, ne parla più. Questo fino all’avvento del mefistofelico Morgan che, da prima della puntata inaugurale, ha creato bisboccia (vedi insulto omofobo durante sclero sul palco di Selinunte). Oggi X Factor continua a non seguirlo anima viva, ma ne parla Striscia la Notizia una sera sì e l’altra pure, per consegnare tapiri. Quindi ne discute perfino vostra nonna con la portinaia, se ne ciacola al bar. Non male per un programma che fa, al pelo, 500mila telespettatori. Ogni scazzo tra giurati, presenti e non, è un teatrino necessario al sistema che quegli stessi giurati dicono, per un verso o per l’altro, di combattere. Armiamoci, partite!