Sono quindici i deputati appartenenti al Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra che hanno preso parte alla delegazione italiana andata in missione dal 3 al 6 marzo 2024, su iniziativa dell’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi), verso il valico di Rafah, tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Sono diverse le istanze che questi politici portano avanti sul conflitto a Gaza, ne abbiamo parlato con l’Onorevole Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra il quale ha partecipato alla missione. Ecco cosa ci ha raccontato.
Durante la missione ha postato delle immagini di tantissimi camion di aiuti umanitari completamente bloccati. Come commenta questa situazione? Come propone di sbloccarla?
A circa 50 km da Rafah abbiamo incontrato una fila interminabile di camion con aiuti umanitari. Secondo la croce rossa egiziana sono in tutto 1.500 camion carichi e fermi perché le autorità israeliane li bloccano. Sono stati fermati carichi di aiuti umanitari di farina e acqua. Abbiamo visto nella tenda della croce rossa egiziana materiali respinti, si tratta di incubatrici per bambini, materiale medico, medicinali, freezer, frigoriferi e tutto ciò che è ritenuto dalle autorità israeliane pericolo per la sicurezza.
Cosa l’ha colpita particolarmente?
A Gaza le persone muoiono di fame, già sono dodici i bambini che, secondo l’Unicef, sono morti di fame e disidratazione. La testimonianza del direttore dell’Unrwa che ci ha incontrato al valico di Rafah è una drammatica. Un medico palestinese non avendo l’anestetico è stato costretto ad amputare la gamba al figlio. Il bambino è morto dal dolore.
Cosa può fare il Belpaese in questo senso?
Il nostro governo può uscire da questa ipocrisia inaccettabile. È stata votata una decisione da parte del Parlamento italiano che chiede di cessare il fuoco, ma non è ancora stata rispettata. Il governo deve chiedere l’accesso degli aiuti umanitari perché siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria.
Ci racconti una scena che le è rimasta impressa vissuta durante la missione…
La scena che mi è rimasta più impressa oltre alle file di camion carichi di aiuti umanitari e le lacrime dei camionisti egiziani in quanto non potevano consegnare il cibo. Inoltre l’immagine dell’ospedale italiano al Cairo dove ci sono quindici bambini ricoverati di cui un bambino di tre anni e mezzo che al risveglio dall’operazione ha chiesto alla madre dove fosse finita la sua gamba.