Perchè leggere questo articolo? L’attentato del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh avvenuto a Teheran esaspera le tensioni in Medio Oriente. Evidente la mano del Mossad. L’Iran minaccia “risposte adeguate” e punta l’indice contro gli Usa “complici di Israele”
Che l’uccisione del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh sia destinata a rendere ancora più infuocata la situazione in Medio Oriente appare sempre più chiaro. Con tensioni su scala globale. La mano del Mossad – e dunque di Israele – appare evidente. La condanna verso l’attentato è pressochè unanime in quanto complica qualsiasi possibile percorso di pace. Ed è in particolare il mondo arabo a tenere i toni alti.
Attentato Haniyeh, l’Iran accusa gli Usa di essere “sostenitori e complici” di Israele
L’Iran, Paese sul cui territorio è avvenuto l’attentato, ha ora esteso la responsabilità di quanto accaduto agli Stati Uniti, in quanto “sostenitori e complici” di Israele. Lo ha riferito una nota del ministero degli Esteri della Repubblica islamica, che condanna “questo atto di terrorismo”, sottolineando che “non solo costituisce una grave violazione dei principi e delle norme del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, ma costituisce anche una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”.
L’Iran minaccia di “rispondere adeguatamente”
Il comunicato evidenzia il diritto di Teheran a “rispondere adeguatamente a questa azione aggressiva contro il governo e la sua integrita’ territoriale”. Il ministero auspica inoltre l’intervento della comunità internazionale affinche’ adotti “misure politiche e legali adeguate”. L’uccisione di Ismail Haniyeh è avvenuta a Teheran, dove si trovava dopo aver assistito nel pomeriggio di martedì alla cerimonia di insediamento del neo eletto presidente della Repubblica islamica Masoud Pezeshkian.