Siamo ormai a Natale e ognuno di noi ha fatto chissà quante conference su Zoom o uno di quei servizi di cui abbiamo parlato in apertura. Eppure, nonostante l’esperienza accumulata nel corso del 2020, rimane per molte persone quel senso di sconforto e leggero disagio, quello che gli inglesi chiamano Zoom fatigue: l’affaticamento da Zoom. È normale provare qualcosa di simile in una comunicazione a distanza che viene irrimediabilmente rovinata da freeze, connessioni lente e problemi tecnici. Soprattutto, è inevitabile perché non permette di vedere tutti quei segnali non verbali – consci e non – su cui basiamo la nostra vita sociale. Una soluzione per tutti questi problemi non ce l’abbiamo ancora, ma abbiamo un consiglio pratico che potete sperimentare sin da subito: togliete di mezzo il riquadro con la vostra faccia. Smettetela di guardarvi, insomma. Non vogliamo dire che siete dei vanitosi, ovviamente! È normale finire per fissare la propria faccia in questi casi, ma è anche quello a distrarvi e sconcentrarvi. Mettiamocela via, quindi: nessuno viene bene su Zoom o Teams. Basta presentarsi in modo decoroso e poi nascondere o togliere la finestra con il vostro faccione. Ci ringrazierete. Nel frattempo consoliamoci con questa compilation di “fail” da Zoom.
(Foto: una scena di “Biancaneve”, Disney)