È nata nel 2016 in Estonia e ha appena completato la sua milionesima consegna. Starship Technologies vuole rivoluzionare il mondo delle consegne e del delivery, con migliaia di robottini in grado di conservare e consegnare pasti caldi – ma anche pacchi. Quello del delivery robot è un obiettivo che viene inseguito da anni da molte startup ma Starship sembra tra le più vicine al risultato.
Mentre l’azienda festeggia il traguardo delle delivery a sei zeri, lavora anche alla diffusione delle sue macchine in decine di città e, soprattutto, nei campus universitari degli USA. Luoghi perfetti, quest’ultimi, per testare la tecnologia in un ambiente denso e chiuso, con poco traffico “esterno”.
Le conseguenze della diffusione di questi robot potrebbero essere enormi per il settore della gig economy, che specie durante il lockdown ha avuto un boom di utenti e di lavoratori. Tutte le polemiche di cui True Working si occupa regolarmente, dalla regolamentazione dei contratti alla sicurezza dei rider, potrebbero essere messe a tacere (almeno in parte) da questi macchinari. I quali non conoscono né fatica né sindacati; funzionano, e basta. Eppure, questa non sarebbe una soluzione vera e propria al problema. Anzi, si tratta di una prospettiva preoccupante per chi negli ultimi anni (o mesi) si è affidato a servizi come Glovo, Deliveroo e JustEat per la propria sopravvivenza.
Tornando a Starship, visto che ogni robot è collegato al GPS, l’azienda ha potuto stabilire con precisione qual è stata la loro milionesima consegna: è avvenuta nel campus di Bowling Green, in Ohio, ed è stata recapitata alla studentessa Annika Keeton. Chissà se, mentre prelevava quella pizza dal robot, si è resa conto del potenziale storico di quel momento.